Coinvolgimento e brand perception

Misuriamo le emozioni delle persone per capire e migliorare l’efficacia delle strategie di comunicazione e dei contenuti dei brand.

Tracciata la rotta sulla mappa definita con le persone, indaghiamo la soddisfazione direttamente dalla mente e dal cuore delle persone, misuriamo la forza delle loro associazioni e miglioriamo gli strumenti che le aziende hanno a disposizione per aumentare il loro coinvolgimento.

Le emozioni delle persone esposte alla comunicazione dei brand decidono in larga misura l’interesse e l’acquisto: sapere cosa stimola le risposte emotive permette di ottimizzare l’esperienza delle persone.

I grandi progressi a livello tecnologico fatti negli ultimi anni nel campo delle neuroscienze permettono di ottenere informazioni sull’attività cerebrale e del sistema nervoso in tempo reale.

Nel nostro approccio misto queste tecniche e gli strumenti di analisi neurofisiologica come eye-tracking, conduttanza cutanea ed elettroencefalografia (tecniche, metodologie e strumenti che spesso vengono associati al neuromarketing) completano e integrano ciò che non si può ottenere con le tecniche dell’intervista o le analisi proprie delle scienze e dell’uomo tradizionali. O, se vogliamo, l’intervista in profondità e i riferimenti alle conoscenze appartenenti all’economia comportamentale, all’antropologia, alla psicologia cognitiva e sociale riempiono di significato i dati e le rilevazioni biometriche portando valore all’ascolto delle persone.

L’intreccio di queste discipline e la loro applicazione negli spazi e nei momenti di contatto fra le persone e i brand permette di costruire un quadro molto più completo per poter analizzare i processi inconsapevoli che avvengono nella mente delle persone e che influiscono sulle decisioni di acquisto o sul coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand, sulle motivazioni inconsce che guidano le scelte quotidiane.

Perché la ricerca neuroscientifica ha ampiamente dimostrato che le risposte non coscienti hanno un impatto sui processi decisionali e che i metodi di indagine tradizionali (come focus group e sondaggi) risultano a volte imprecisi, considerando che i consumatori non riescono a esprimere i meccanismi inconsci che li spingono a comprare certi prodotti o a scegliere certi servizi.

Effettivamente la risposta razionale del consumatore a sondaggi o questionari è spesso condizionata da diversi fattori, più o meno consapevoli. Bisogna partire dal presupposto che non sempre gli individui dicono ciò che pensano: vergogna, pregiudizi o paura del giudizio altrui, infatti, possono condizionare le risposte a questionari e focus group. Da un lato spesso gli individui cercano di dare la risposta “giusta” perché, essendo per natura socievoli, cercano continuamente l’approvazione altrui e questo fattore va a influire sulle risposte e sui comportamenti. Dall’altra parte, invece, ciò che crediamo di provare non sempre corrisponde alla realtà, motivo per cui le risposte fornite dagli intervistati spesso non coincidono con i risultati riscontrabili attraverso queste nuove tecniche d’indagine.

Ecco perché oggi analizziamo le associazioni valoriali di un brand e la loro forza (tramite l’Implicit Association Test – IAT), l’attivazione del sistema nervoso per comprendere quanto le persone si emozionano, per identificare cosa le fa emozionare, le ingaggia e cosa riesce ad attirare la loro attenzione.

Siamo oggi in grado di misurare la risposta psico-fisiologica delle persone alla comunicazione e alla creatività per comprendere l’efficacia della loro strategia.

Che si tratti di uno spot televisivo o radiofonico, di un videoclip o di una pubblicità su carta: possiamo stabilire in che misura le persone siano effettivamente coinvolte oppure indifferenti. Possiamo aiutare i nostri partner a identificare il modo più efficace per trasmettere il messaggio che vogliono veicolare.

Possiamo inoltre stabilire l’engagement delle persone in situazioni-chiave di vendita: in una filiale, durante l’assaggio di un prodotto o la visita in negozio.

Queste attività potrebbero essere riconosciute come neuromarketing, ma noi per i motivi sopra evidenziati preferiamo parlare di psicofisiologia e di neuroscienze applicate nello studio dei consumatori e nell’analisi dell’esperienza degli utenti, che noi chiamiamo persone.

Il nostro approccio prevede, a seconda dell’ambito di analisi designato, l’utilizzo congiunto di metodi quantitativi e qualitativi. Tali metodi afferiscono, a loro volta, alla sfera soggettiva o a quella oggettiva.

L’utilità di un approccio di questo genere assicura non soltanto una maggior ricchezza di informazioni, ma anche una più solida e coerente rappresentazione della realtà analizzata.

I test con misurazioni psico-fisiologiche indagano e analizzano le emozioni di persone e si possono applicare ai contesti più disparati:

– In laboratorio o in un ambiente controllato: analisi video, campagne ADV, audio, componenti visual, flussi web standardizzati, packaging.

– In ambiente fisico: flagship store o GDO, ambienti ad elevata complessità informativa (es. aeroporti, stazioni), totem interattivi, biglietterie automatiche. In qualunque ambiente fisico è possibile combinare rilevazioni biometriche di natura diversa (EEG, eye tracking, GSR, ecc.) per conoscere l’esperienza delle persone e orientare al meglio gli investimenti.

Da remoto, attraverso lo IAT – test delle associazioni implicite, misuriamo la forza dei legami associativi tra concetti rappresentati in memoria e un brand e i suoi touchpoint (logo, packaging, campagne ADV, audio, componenti visual).

Da oltre 10 anni aiutiamo i nostri partner a comprendere quali siano i prodotti più efficaci, efficienti, soddisfacenti, misurando le emozioni per migliorare le esperienze. 

 

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